E' il Sud delle contraddizioni quello che emerge dal recente rapporto sullo stato delle infrastrutture italiane stilato da Unioncamere e Uniontrasporti. L' Avv. Natale Mariella, vice presidente ANITA, che a suo tempo ha avuto modo di partecipare al tavolo organizzato su questa materia dagli organismi sopra menzionati, evidenzia per settore le varie anomalie. Per quanto riguarda la rete stradale il Mezzogiorno vanta 12.466 su oltre 19 mila chilometri di strade statali presenti lungo l'intero territorio nazionale. Trattasi di un'estensione della rete doppia rispetto a tutto il resto d'Italia. Quanto alla rete autostradale il Sud ha 77.568 Km su 183.706. Un dato che rapportato alla lunghezza della popolazione vede il Sud mantenere la prima posizione ma che relazionato alla superficie territoriale la vede cedere di un gradino rispetto al Centro. Dati che però non confortano il Mezzogiorno in quanto come evidenzia Mariella l'ammodernamento della rete è fermo in Italia da anni. Quanto alla rete ferroviaria il Sud possiede dati non certo confortanti. Al 41 % della rete complessiva non elettrificata si aggiunge che i circa e relativi 2/3 della stessa sono costituiti ancora dal binario singolo. Inoltre commisurando la lunghezza delle rotaie alla popolazione l'indice dell'Italia Meridionale è ancora il peggiore anche se non si discosta di molto dal livello nazionale. Dati contrastanti anche per i Porti. Il Mezzogiorno offre una maggiore dotazione con 285 scali contro i 165 al Nord e gli 84 al Centro ma questo non esonera il Sud dalla più bassa concentrazione poichè al Settentrione si conta un'infrastruttura ogni 4,43 Km mentre al Sud si registra una maggiore dispersione con uno Scalo Portuale presente ogni 20,46 Km.

Alla luce di questo quadro Natale Mariella rimarca la necessità di varare una politica infrastrutturale che  privilegii la qualità degli interventi piuttosto che la quantità. Se non si cambierà questa visione - conclude Mariella - il Sud si allontanerà sempre di più dal Nord Italia.