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QUI BRUXELLES - NOTIZIE DALL'EUROPA


QUI BRUXELLES - NOTIZIE DALL'EUROPA

1. Statistiche Eurostat 2014: trasporto merci in Ue Cabotaggio

I maggiori Paesi che hanno fatto ricorso al cabotaggio sono stati: Polonia, Olanda, Spagna, Lussemburgo e Germania. In totale il cabotaggio ha interessato circa 30 miliardi di t/km trasportate.
In Germania e Francia vengono effettuati i due terzi di tutte le operazioni di cabotaggio. Il tasso di penetrazione (per rapporto alle t/km realizzate all’interno dei Paesi) è aumentato notevolmente in Belgio, Francia, Germania, Austria e Svezia.

In Europa è pari al 3,2% (2,1% nel 2010).
In Austria e Francia è al 6,1% ed in Germania al 5,2%.

In Italia il ricorso al cabotaggio si è assestato all’1,7%. L’aumento della penetrazione è dipesa dalla combinazione tra la diminuzione del 14% del traffico nazionale (2014 vs 2010) e l’aumento del 21% delle operazioni di cabotaggio (in valore assoluto, il dato è pari a una perdita di 26,5 miliardi di t/km nel trasporto nazionale ed aumento di 306 milioni in cabotaggio). Sul totale delle operazioni di cabotaggio il 5,9% viene effettuato in Italia.
Bisogna considerare, però, che il nostro Paese, nel trasporto stradale in Europa, pesa per circa l’11%. In Francia e in Germania viene effettuato rispettivamente per il 41% e il 26%.

Ripartizione modale Europa 2008 2014

Ferro 442.763 18,1% 406.710 18,2%
Strada 1.844.120 75,5% 1.669.104 74,9%

Italia 2008 2014

Ferro 23.831 19.037 Dati riferiti al 2014 ed espressi in miliardi di t/km. 11,3% 11,8%
Strada 187.504 88,7% 141.857 88,1%

La modalità stradale continua ad avere una netta predominanza rispetto a quella ferroviaria. Per il nostro Paese va evidenziata la mancanza di vie navigabili che in Ue sono utilizzate per oltre il 6%.
Il trasporto ferroviario è diminuito nel periodo di crisi in maniera leggermente inferiore a quello stradale sia in Unione europea (rispettivamente -7,2% e -9,5%) sia in Italia (-20% e
-24,4%).
La ferrovia ha registrato le perdite maggiori negli Stati baltici. Questi Paesi, insieme agli scandinavi e a quelli della nuova Europa, registrano i risultati migliori in valori assoluti. I Paesi con il trasporto stradale nazionale inferiore al 50% sul totale, sono quelli della nuova Europa: Lussemburgo, Olanda e Portogallo. Tutti gli altri registrano quote di trasporto nazionale superiori a quelli di trasporto internazionale (Italia 85% contro il 70% della UE).

2. Commissione europea: aspetto sociale, proposta di Direttiva sul Distacco

La Commissione europea ha adottato una proposta di modifica della Direttiva sul distacco.
Le modifiche rilevanti riguardano:
a) principio di base: ad eguale lavoro nello stesso posto equivale lo stesso salario.
Principio contestato da 9 Paesi della nuova Europa( Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovenia) ed avallato da 7 Paesi della vecchia Europa (Germania, Austria, Belgio, Francia, Lussemburgo, Olanda e Svezia; manca l’Italia);
b) campo di applicazione: tutti i settori. La precedente direttiva, all'allegato I, ne limitava l'applicazione al settore delle costruzioni;
c) durata del distacco: massimo 24 mesi duranti i quali verranno contabilizzati i tempi di distacco di uno o più lavoratori sostitutivi del primo (stesso lavoro allo stesso indirizzo). Tale regola varrà se la durata minima sarà di 6 mesi. Passati i 24 mesi, il lavoratore diverrà a tutti gli effetti dipendente della impresa distaccataria;
d) salario minimo: termine che sarà sostituito da "remunerazione", più ampio e comprensivo di più voci;
e) pubblicazione: nel sito internet nazionale dovranno essere pubblicate le regole in materia di salario dei lavoratori distaccati;
f) subappalto: possibilità di applicazione di regole sociali;
g) agenzie di lavoro interinale: dovranno essere regolate secondo il regime vigente nel Paese distaccatario.
Un primo scambio di opinioni al riguardo, avverrà al Consiglio "sociale " del 14 aprile. L'esame vero e proprio in legislativo inizierà dopo il referendum sulla permanenza in Unione europea della Gran Bretagna, previsto per il 23 giugno 2016. Sono presunti, dunque, tempi lunghi.

3. Francia orario di lavoro
È stata presentata al Parlamento europeo una proposta di Legge per l’aumento dell’orario di lavoro. L’obiettivo di superare le 35 ore appare di difficile realizzazione. Esiste però la volontà politica di chiudere un’esperienza considerata deleteria.

4. Belgio: accordo associazioni, sindacati, governo
Nel 2008 erano 63.810 i dipendenti di aziende di trasporto merci in conto terzi, ridotti a 58.778 nel 2014 (-8%), perso il trasporto internazionale.
Sindacati, associazioni dei trasportatori e governo hanno sottoscritto un verbale di intesa volto a chiarire i termini dei controlli (di più su strada meno presso le aziende), le norme da seguire in caso di distacco, l’estensione delle norme sull’accesso anche ai veicoli <500 kg, attenzione ai costi sociali e salariali, sistema migliore per la percezione immediata delle sanzioni, a lavoro uguale salario uguale, “il contratto di lavoro è retto dal diritto del Paese dove o a partire dal quale, il lavoratore, nell’esecuzione del contratto, esercita abitualmente il suo lavoro”, migliori controlli sul riposo lungo in cabina, anche con tachigrafo e GPS, obbligatorietà del tachigrafo anche per veicoli < 3,5t.

5. Tirolo-traffico settoriale: posizione della Commissione
La Commissione europea ha comunicato all’Austria il suo parere negativo sul divieto settoriale. Le motivazioni ricalcano quelle già espresse per due volte, dal 2003 ad oggi. La reazione di ANITA è stata immediata ed ha accolto positivamente la pronuncia della Commissione. Si attende, ora, di conoscere la norma modificata che in ogni caso dovrà nuovamente essere notificata alle Autorità di Bruxelles le quali avranno due mesi di tempo per prendere posizione.

6. Spagna
Il CNR ha redatto un rapporto sulla situazione delle imprese di autotrasporto in Spagna:
a) 110.000 imprese, di cui 400 cooperative, con 210.000 veicoli di massa superiore a 3,5t.;
b) la percorrenza annuale è di 145.403 km, distribuiti su 259 giorni di utilizzo;
c) nel 2014 il volume di merce trasportato, espresso in t/km, ha subito un crollo del 25% (-195,767 miliardi rispetto al 2007), quasi tutto concentrato nel trasporto nazionale (-32,8% rispetto al -0,9% dell’internazionale);
d) costo annuo del conducente è pari a circa 37.892 € con molte variazioni a seconda del contratto collettivo applicabile (ne esistono 54, uno per provincia). Non sono previste maggiorazioni automatiche per lavoro notturno o festivo. Vigono compensazioni o gratifiche eccezionali;
e) il costo di esercizio totale è di circa 0,84 €/km.
Estratto dal Regolamento (Ce) N. 593/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 17 giugno 2008 sulla legge applicabile alle obbligazioni contrattuali (Roma I), meglio conosciuto come Regolamento "Roma I".

7. Focus sulle priorità ANITA
Oltre la continua azione di contatto con le altre associazioni italiane, da ultimo ANITA ha incontrato l’Associazione Rumena. A metà del mese di aprile ANITA parteciperà ad un incontro con la Commissione europea sul pacchetto stradale e sugli aspetti sociali del trasporto.
Dalla fine dello stesso mese, l’Associazione sarà, poi, impegnata nella raccolta dati sulle proposte che la Commissione sta predisponendo in tale contesto. A seguito della presentazione del problema nella recente riunione con i Presidenti di sezione di ANITA, saranno portati avanti gli orientamenti emersi.
Fonte: anita

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